Sostituzione e surroga mutuo
Se si è già intestatari di un mutuo è possibile cambiarne le condizioni, ma è importante fare alcuni distinguo tra le procedure a disposizione, in particolare analizzando le differenze tra surroga, sostituzione e rinegoziazione.
Rinegoziare il mutuo consente al mutuatario di riconsiderare le condizioni del finanziamento direttamente con la banca che lo ha erogato. È una pratica che avviene a costo zero ed è uno strumento solitamente utilizzato per ottenere condizioni di tasso migliori o per rivedere i termini di rimborso del prestito, in seguito a variazioni peggiorative della propria situazione economica.
La variazione può riguardare la tipologia di tasso (variabile o fisso), lo spread, la periodicità delle rate o la durata dell’ammortamento.
La surroga è stata regolamentata nel 2007 dalla legge Bersani (e successivamente dalla Finanziaria del 2008) e permette di trasferire il proprio mutuo dalla banca che lo ha erogato in origine ad una nuova banca. Esattamente come per la rinegoziazione, con la surroga si possono modificare la tipologia di tasso, la durata del mutuo, lo spread e non ha costi per il mutuatario.
Da ricordare che l’importo del nuovo finanziamento sarà al massimo uguale al debito residuo, cioè alla somma che resta da rimborsare, mentre non è possibile ottenere liquidità aggiuntiva.
Per quanto riguarda l’ipoteca resta in essere quella originaria, che viene semplicemente aggiornata attraverso l’indicazione del subentro della nuova banca, senza alcun ulteriore costo di iscrizione ipotecaria per il cliente. Non esiste un limite al numero di volte per cui si può richiedere una surroga: a livello teorico, un mutuatario potrebbe richiedere la portabilità infinite volte, cercando ad ogni passaggio di trovare le condizioni più favorevoli.
Se i primi due strumenti descritti hanno caratteristiche simili tra loro e l’unica vera differenza sta nel mantenimento o nel cambio del proprio istituto di credito, e quindi nelle differenti tempistiche collegate alle due operazioni, diverso è il discorso nel caso di sostituzione del mutuo.
La sostituzione del mutuo è l’operazione con la quale si estingue il mutuo che si ha in essere presso una banca e se ne accende uno nuovo con un diverso istituto di credito. Generalmente viene effettuata non soltanto per migliorare le condizioni del mutuo in essere, ma soprattutto per poter richiedere della liquidità aggiuntiva o quando si ha la necessità di cambiare gli intestatari del mutuo, soluzioni non possibili in caso di surroga o rinegoziazione. Va però considerato che la sostituzione comporta dei costi per il cliente. L’operazione implica l’estinzione del vecchio mutuo, che non ha costi, e l’accensione di un nuovo mutuo, che invece prevede tutta una serie di oneri a carico del mutuatario: da quelli di istruttoria, perizia e assicurazione fino a quelli notarili per la stipula del nuovo atto di mutuo.
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